Porto di Vibo Valentia

Porto di Vibo Valentia

Trasporti

Il porto di Vibo Valentia è un porto di categoria II, classe II. È caratterizzato da una doppia funzione: commerciale e turistica. Esso è interessato da discreti flussi commerciali strettamente connessi alle attività produttive ed agli insediamenti industriali presenti sul territorio della provincia vibonese. Il traffico commerciale in arrivo è costituito principalmente da carburanti e gas destinati ai depositi costieri ed agli stabilimenti presenti nella zona di Vibo Marina, mentre il traffico in partenza è rappresentato essenzialmente da prodotti industriali provenienti dalla limitrofa area industriale (ad esempio dallo stabilimento del Nuovo Pignone).
Oltre alle attività commerciali, all’interno del porto esiste un rilevante movimento di imbarcazioni da diporto che usufruiscono dei servizi essenziali, quali accoglienza e rifornimento di carburante. Tale movimento, nel periodo estivo, raggiunge elevati livelli di presenze e rappresenta un aspetto rilevante per il settore turistico provinciale. Durante il periodo estivo, il porto è interessato da rilevanti flussi passeggeri diretti e provenienti dalle Isole Eolie.

Dall’analisi del sistema infrastrutturale portuale si evidenziano alcuni aspetti critici di notevole importanza:

  • il basso pescaggio del porto, che non consente l’accesso alle imbarcazioni di grande stazza e che limita l’espansione dei volumi di traffico commerciale;
  • vincoli di carattere urbanistico, atteso che il porto è completamente inglobato nel contesto urbano; ciò preclude ogni possibilità di espansione dell’area portuale;
  • l’assenza di adeguate infrastrutture di collegamento tra il porto e le reti stradali e ferroviarie; il collegamento viario alla rete primaria (A2) particolarmente disagevole sia a causa della tipologia del tracciato (eccessiva pendenza e tortuosità) che della distanza (17 km), avviene attraverso la S.P. 12, già interessata, oltre che da congenite carenze infrastrutturali, dal traffico di mezzi pesanti diretti agli stabilimenti ed ai depositi costieri di carburante; il collegamento ferroviario tra l’area portuale e la stazione ferroviaria di Vibo Marina, pur esistendo, non risulta utilizzato;
  • presenza di moto ondoso che interessa il bacino portuale in presenza di forti venti provenienti dal IV quadrante N –NW;
  • gravi carenze strutturali (sifonamenti nelle parti sommerse) delle banchine presenti nella parte industriale e petrolifera, dovute verosimilmente alla vetustà delle stesse banchine;
  • ricorrenti fenomeni di insabbiamento di parte dell’imboccatura portuale e dell’area petroli.

Al porto, avente uno specchio d’acqua di 410.000 m2, si accede attraverso una imboccatura larga circa 370 m, cui segue un bacino di evoluzione con diametro pari a 400 m con fondali variabili da 12 a13 m. Sono disponibili banchine per complessivi 1.645 m (con fondali compresi fra 4 e 9 m), frontistanti piazzali per circa 49.000 m2.
All’interno del porto sono disponibili i servizi di pilotaggio, ormeggio, rimorchio e bunkeraggio. Sono inoltre presenti presidi della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco.