Nome del referente: Andrea Laurenzano
E-mail: [email protected]
Nome del Cammino
IL SENTIERO DELL’INGLESE
Ente gestore
Associazione il Sentiero Dell’inglese
Sito web
Tracciato del percorso con indicazione di Comuni e Province attraversati
Si allega tracciato cartografico del cammino e file gpx.
Numero e descrizione delle tapp Il sentiero è articolato in 6 tappe:
PRIMA TAPPA – DA PENTIDATTILO A BAGALADI
Si parte dal borgo di Pentedattilo su una comoda strada sterrata che ci porterà dietro la rupe, dove proseguendo sempre su sterrato si scenderà nel torrente san Vito per proseguire sulla sponda opposta, in salita, sul crinale che si affaccia sulla Fiumara di Melito (Torrente Tuccio), con viste su buona parte del territorio che sarà percorso nei giorni successivi. Proseguendo sul crinale si raggiungerà la massima altezza del percorso per poi scendere verso la fiumara Paludi, che si percorrerà fino alla confluenza col torrente Priseteo e poi con la Fiumara Tuccio. Poco prima della confluenza con la fiumara, si abbandonerà il letto del torrente e si proseguirà sulla Strada Provinciale che in breve tempo ci porterà nel centro abitato di Bagaladi.
SECONDA TAPPA – DA BAGALADI AD AMENDOLEA DI CONDOFURI
Partendo da Bagaladi si attraverserà la Fiumara Tuccio e si risalirà sulla sponda opposta, su strada sterrata e su tratti di asfalto, fino al borgo di San Lorenzo (altitudine massima della giornata). Dopo la visita al borgo e la salita fino al rione Castello, da cui si gode una strepitosa vista su tutta l’area circostante e sull’Etna e la costa siciliana, si proseguirà su strada sterrata fino alla località Cappella, superata la quale si attraverserà il borgo di San Pantaleone. Usciti dal borgo, la strada sterrata prosegue in mezzo a campi di grano, fino all’incrocio con il sentiero che, sempre in discesa, ci porterà al borgo di Grotte e da questo fino alla fiumara di Condofuri. La fiumara sarà percorsa per un bel tratto fino al punto che con una leggera salita e discesa ci porterà direttamente nella Fiumara Amendolea. Da qui, attraversandola arriveremo nell’agriturismo “il Bergamotto” meta della giornata.
TERZA TAPPA – DA AMENDOLEA A BOVA PASSANDO DA GALLICIANÓ
Partendo dall’agriturismo “Il Bergamotto” si ritornerà nella Fiumara Amendolea, e, attraversandola, risaliremo dalla parte opposta, dove, su sentieri e strada sterrate, continueremo a risalire fino all’incrocio del sentiero con la strada carrabile per Gallicianò. Da qui, proseguiremo su strada fino al Borgo. Dopo una visita al borgo, dove la grecità è visibile in tutti i suoi aspetti, si prosegue su una strada sterrata, che ci riporterà di nuovo nel letto dell’Amendolea, che dovremo attraversare per risalire dalla parte opposta, su sentiero e mulattiera, fino all’incrocio con la strada asfaltata che porta ai Campi di Bova. Procedendo su questa arriveremo a Bova, Capitale culturale dei Greci di Calabria.
QUARTA TAPPA – DA BOVA AL PUNTO PANORAMICO DI MONTE GROSSO E RITORNO A BOVA
Lasciata Bova, si parte in direzione del campo sportivo, superato il quale, a destra, si prende la vecchia mulattiera che ci porterà all'altopiano denominato Campi di Bova. Da quì il sentiero devia verso sinistra fino ad incrociare la vecchia strada asfaltata per Roghudi Vecchio. Percorreremo, per un breve tratto in salita, questa strada asfaltata fino ad incrociare, sulla sinistra, il sentiero che ci porterà di nuovo sull’altipiano, che attraverseremo fino ad incrociare una strada sterrata che percorreremo, sempre in salita, fino ad un incrocio con un deposito in lamiera. Qui prenderemo a destra e, superato un rifugio forestale, usciremo dalla strada a sinistra e prenderemo il sentiero che attraversando una pineta ci porterà al punto panoramico da cui è possibile vedere l’Amendolea e i borghi abbandonati di Roghudi vecchio e Ghorio di Roghudi. Facendo la strada a ritroso fino all’incrocio con il deposito in lamiera, prenderemo a sinistra e, attraversando il bosco, arriveremo al rifugio forestale di San Salvatore, con area pic-nic e, quindi su strada asfaltata. Da qui, il ritorno verso Bova, prima su strada asfaltata, fino a superare l’edicola votiva di San Leo, superata la quale, sulla sinistra, devieremo su strada sterrata, che ci riporterà fino al Campo sportivo di Bova e, quindi in paese.
QUINTA TAPPA – DA BOVA A PALIZZI
Partendo dal rione Borgo di Bova, prenderemo una stradina a scendere, che dopo un breve tratto, nei pressi di una vasca per la raccolta di acqua, deviando a sinistra, ci immetteremo su una vecchia mulattiera che ci porterà nel sottostante torrente, attraversato il quale passeremo all’esterno di un’azienda agricola, e, di nuovo su strada continueremo fino ad attraversare il ponte sulla fiumara Muto. Da qui procederemo in salita, sempre su strada, a tratti in cemento e a tratti sterrata fino alla località cavalli, dove scollineremo e inizieremo a scendere verso Palizzi, sempre seguendo la strada, ora tutta sterrata. Nei pressi del paese, non ancora visibile, devieremo a sinistra verso il cimitero, superato il quale ci apparirà il borgo di Palizzi.
SESTA TAPPA – DA PALIZZI A STAITI VALICANDO MONTE CERASIA
Partendo da Palizzi, procederemo su strada verso il versante opposto al paese fino ad arrivare in località acque sulfuree, dove devieremo a sinistra su strada sterrata continueremo a risalire fino a prendere il sentiero che ci ricongiungerà alla strada Palizzi Pietrapennata. Da qui si procede su strada fino a raggiungere la chiesa del borgo. Procederemo verso il cimitero e a sinistra del cancello prenderemo il sentiero che ci porterà a i ruderi del Santuario dell’Alica. Continueremo sul sentiero fino ad incrociare la strada sterrata che prenderemo a salire, e attraverso vari tagli ai tornanti ci porterà in un’area forestale recintata in località Falcò, superato il quale, a sinistra prenderemo il sentiero che ci porterà fino a una piccola radura sotto la cima di monte Cerasia. Da qui, prendendo a sinistra, faremo l’ultimo tratto fino in cima. Per rientrare, ritorneremo alla piccola radura e di fronte, leggermente a sinistra, un piccolo varco nella vegetazione segna il sentiero da prendere per rientrare sulla strada sterrata che percorreremo fino al borgo di Staiti, ultima tappa del viaggio.
Principali beni culturali (storici, architettonici, archeologici), naturalistici, ambientali e paesaggistici lungo il percorso o in prossimità dello stesso
Borgo di Pentedattilo
Centro storico (bene culturale naturalistico, paesaggistico e ambientale) borgo di particolare valenza storico-paesaggistico, addossato ad una rupe, che per la sua particolare conformazione geologica, assomiglia ad una mano protesa verso il cielo (Pente=cinque – dattilo=dita);
Chiesa dittereale di san Pietro (bene culturale) posta all’ingresso del castello, presenta un campanile a guglia rivestito in maiolica, all’interno è posta la cappella degli Alberti, Marchesi di Pentidattilo;
Chiesa della Candelora (bene culturale) All’interno custodisce una pregevole scultura in marmo rappresentante la Madonna della Candelora datata 1564, attribuita allo scultore Domenico Mazzolo;
Bagaladi
Chiesa di San Teodoro (Bene Culturale) custodisce al suo interno un capolavoro della scultura rinascimentale calabrese: il Gruppo marmoreo dell’annunciazione di Antonello Gagini datato 1504. Sull’altare maggiore è posto un raro crocifisso marmoreo rinascimentale;
Frantoio Jacopino – Porta di accesso al Parco Nazionale d’Aspromonte. Trattasi di un frantoio ad acqua grimaldiano della fine dell’ottocento, oggi restaurato ed adibito a Centro Visita. All’interno è collocato il museo dell’olio, prodotto principale dell’area.
Mulino (bene culturale) Antico mulino ad acqua rifunzionalizzato che ha la caratteristica di essere il mulino più alto della Calabria.
San Lorenzo
Centro storico (bene culturale e paesaggistico) posto alla sommità di una collina, presenta un tessuto urbanistico medievale. Dal punto più alto del borgo posto nel quartiere castello la vista spazia su tutta l’area grecanica, fino alla sommità dell’Aspromonte, allo stretto e all’Etna.
Chiesa protopapale (bene culturale) custodisce un altare marmoreo con statua cinquecentesca di Santa Maria ad Nives;
Piazza principale (bene culturale naturalistico) posta tra la chiesa Protopapale e la Dittereale, presenta al centro un olmo plurisecolare, una vera rarità botanica per la zona.
Santuario Madonna della Cappella, il santuario custodisce una pregevole icona bizantina dell’IX secolo.
Amendolea
Fiumara Amendolea (bene naturalistico paesaggistico e ambientale) E’ considerata la fiumara più grande del lato Sud dell’Aspromonte e con il suo letto esteso e le anse che crea nella vallata è un elemento dominante nel paesaggio. La sua vallata costituisce il bacino linguistico del Greco di Calabria.
Amendolea Vecchia (bene culturale) paese abbandonato nel 1951, conserva i ruderi del castello medievale dei Ruffo, in posizione dominante sulla fiumara, oltre ai ruderi del centro abitato con le chiese, di cui alcune presentano tracce di affreschi bizantini;
Chiesa di Amendolea nuova (bene culturale) presenta al suo interno un pregevole altare in marmo cinquecentesco.
Gallicianò
Borgo (bene culturale) è considerato il paese più greco d’Italia, un piccolo centro di tradizione agropastorale che ha conservato nei secoli lingua usi e costumi greci. Nel borgo vi è la chiesa di San Giovanni Battista con statua cinquecentesca di San Giovanni, il museo etnografico e la chiesa ortodossa della Panaghia di Grecia;
Bova
Centro storico (bene culturale e paesaggistico) da sempre considerata la capitale culturale dei greci di Calabria, tra i borghi che si incontrano lungo il percorso, è quello meglio conservato. Posto in posizione dominante, addossato alla rupe del Castello, è un balcone sull’area grecanica e sullo Stretto di Messina, con l’imponente Etna di fronte. All’interno del centro storico vi sono 6 chiese e la Concattedrale dell’Isodia, ricchissime di opere d’arte, tra cui La madonna dell’Isodia e la statua di San Leo del Bonanno, il busto reliquiario di argento di San Leo, La Madonna della Visitazione. Oltre alle chiese, Bova è ricca di palazzi, tra cui palazzo Nesci, palazzo Mesiani, palazzo Tuscano. All’interno del centro storico trovano collocazione due importanti musei, il museo della lingua greco-calabra “Gherard Roolfs” e il museo paleontologico con una consistente presenza di reparti. Tra le curiosità rientra un locomotore a carbone, esposto nella centralissima Piazza dei ferrovieri d’Italia. Il Borgo presenta ancora tracce delle mura normanne con torri, porte e ruderi dell’antico castello.
Passo della Zita (bene paesaggistico) un vero e proprio passo tra due crinali, su cui insiste un ponte carrabile a tre archi, dal quale è possibile spaziare con la vista dal lato est al lato ovest della parte finale della penisola calabrese.
Monte Grosso (bene paesaggistico ambientale) punto panoramico sulla vallata dell’Amendolea con panorami sui borghi abbandonati di Roghudi Vecchio, Ghorio di Roghudi e Africo Vecchio, i geositi UNESCO Rocca del Draku, Caldaie del latte e Frana Colella.
Palizzi
Borgo di Palizzi (bene culturale) paese di chiara impronta medievale con un centro storico posto in fondovalle addossato alla rupe del castello. Presenta un ponte medievale di collegamento tra i due versanti della valle, ruderi del castello normanno, con all’interno l’elegante palazzo nobiliare dei de Blasio, la chiesa di sant’Anna col caratteristico campanile a pigna con all’interno la statua cinquecentesca di Sant’Anna. Le case, poste su un tortuoso impianto medievale, presentano al piano terra i caratteristici Catoj, la zona attrezzata a palmento per la produzione di vino con i caratteristici torchi a contrappeso.
Pietrapennata
Borgo (bene culturale) piccolo centro di tradizione agricola, oggi quasi abbandonato, custodisce nella chiesa un pregevole busto marmoreo cinquecentesco di Antonello Gagini, denominato Madonna dell’Alica.
Madonna dell’Alica (bene culturale) ruderi dell’antico santuario della Madonna dell’Alica su cui svetta un campanile a guglia, rivestito in maiolica, simile al campanile di pentidattilo.
Staiti
Chiesa di Santa Maria dei Tridetti (bene culturale) ruderi dell’antica chiesa dei Tridetti di stile bizantino a tre navate triabsidata, caratterizzata dalle absidi decorati da mattoncini posti a formare vari motivi ornamentali tipiche dell’architettura bizantina. Nelle murature è possibile ritrovare elementi di spoglio di precedenti costruzioni. Posta nel fondovalle, in un ambiente molto suggestivo, è stata oggetto di un recente restauro conservativo che ne ha esaltato la struttura originaria, conservandola per le generazioni future.
Servizi di supporto (le aree attrezzate per la sosta, i punti informativi e i centri di accoglienza, informazione e assistenza), le strutture turistico ricettive (alberghiere, extralberghiere, all’aria aperta e albergo diffuso) e i punti di ristoro lungo il Cammino o nelle vicinanze
All’inizio del cammino: Ospitalità diffusa di Pentedattilo e alcuni punti di ristoro, informazione e assistenza.
Bagaladi: Ospitalità diffusa e punti di ristoro, informazione e assistenza.
Amendolea: agriturismo “il Bergamotto”, tutti i servizi alberghieri, di informazione e assistenza.
Gallicianò: Ospitalità diffusa e punti di ristoro, informazione e assistenza.
Bova: Cooperativa San Leo e Naturaliter Trekking e Ospitalità Mediterranea dal 1994, tutti i servizi di alloggio, ristorazione, informazione e assistenza.
Palizzi: Ospitalità diffusa, punto di ristoro, informazione e assistenza.
Staiti: Ospitalità diffusa, punto di ristoro, informazione e assistenza.
Sorgenti, fontane di acqua potabile e fontanili lungo il percorso
1° tappa: Pentedattilo/Bagaladi. Presenza di 1 fonte acqua potabile, fonte all’incrocio tra i torrenti Paludi e Pristeo.
2° tappa: Bagaladi/Amendolea di Condofuri. Presenza di 3 fonti di acqua potabile: a Bagaladi alla partenza, a San Lorenzo prima di arrivare al paese e a San Pantaleone al Santuario della Cappella.
3° tappa: Amendolea/Gallicianò/Bova. Presenza di 2 fonti di acqua potabile: ad Amendolea alla partenza, “la fonte dell’Amore” a Gallicianò.
4° tappa: Bova/Punto panoramico Monte Grosso/Bova. Presenza di 2 fonti di acqua potabile: alla partenza e durante il percorso vicino al punto panoramico su Roghudi vecchio.
5° tappa: Bova/Palizzi. Presenza di 2 fonti di acqua potabile: a Bova alla partenza e fonte in località Agrappidà.
7° tappa: Palizzi/Pietrapennata/Monte Cerasìa/Staiti. Presenza di 3 fonti di acqua potabile: nel borgo di Palizzi, nel borgo di Pietrapennata e fonte a circa metà del percorso.
Tipologia prevalente di ambiente e paesaggio su cui si sviluppa il percorso
Il percorso si sviluppa principalmente su ambiente a mezza costa con la macchia mediterranea che esplode in tutta la sua bellezza. Nel tratto in cui il percorso passa da Monte Grosso invece abbiamo un ambiente montano con pini, abeti e altre specie simili.
Tratti inconfondibili sono le nostre caratteristiche fiumare con le loro rigogliose vallate e per ultimo, caratteristica inconfondibile del cammino è che in qualsiasi punto del percorso ci si trovi, che sia mezza costa o montano, si ha sempre lo sguardo rivolto verso il mar ionio e lo stretto di Messina con visuale incantevole sull’Etna.
Principali caratteristiche morfologiche del paesaggio (fondovalle, crinale, mezza costa, pendice o pianura) e del fondo attraversato (sterrato, roccia, naturale e artificiale)
Il fondo attraversato è molto vario. Per la maggior parte del percorso si cammina su antichi sentieri e antiche mulattiere ancora oggi del tutto naturali. In alcuni tratti invece si cammina anche su strade soprattutto sterrate.
Condizioni di percorribilità e lo stato della segnaletica, da aggiornare ogni volta che si procede alla manutenzione della viabilitàLe condizioni di percorribilità di tutte le tappe del Sentiero Dell’inglese sono ottime, i sentieri del cammino sono stati puliti all’inizio della primavera 2024. La segnaletica è completa di segnavia bianco/rosso, targhette con logo e nome del Sentiero Dell’inglese ed è stata rifatta totalmente nel mese di gennaio 2024.
Le condizioni di percorribilità di tutte le tappe del Sentiero Dell’inglese sono ottime, i sentieri del cammino sono stati puliti all’inizio della primavera 2024.
La segnaletica è completa di segnavia bianco/rosso, targhette con logo e nome del Sentiero Dell’inglese ed è stata rifatta totalmente nel mese di gennaio 2024.
Interesse prevalente del percorso (storico, culturale, spirituale, naturalistico, ambientale, turistico)
L’interesse prevalente del percorso, oltre alle bellezze storico - culturali - linguistiche - ambientali - naturalistiche della zona, è quello di far rivivere i borghi della nostra area grecanica con un turismo lento, sostenibile e di qualità come può essere quello dell’escursionismo e farli entrare in contatto con le comunità locali che ancora vivono in questo meraviglioso territorio.
Eventuale attraversamento di terreni su fondo privato
Si attraversano terreni su fondo privato nella tappa Amendolea/Gallicianò/Bova. Più specificatamente dal sentiero subito dopo l’attraversamento della fiumara Amendolea e per tutto il percorso in salita fino in località Furrito.
Presenza di strade statali, regionali, provinciali, comunali e vicinali
1 tappa: strada comunale Pentedattilo santalena Ielasi, ultimo tratto SS 183.
2 tappa: strada privata Bagaladi croce di San Lorenzo, strada provinciale croce San Lorenzo - San Lorenzo, strada comunale San Lorenzo - Cappella - San Pantaleone - Grotte - Muccari - Amendolea.
3 tappa: strada comunale Furrito - Gallicianò, strada comunale Gallicianò - Foculiu - Mesari - Bova.
4 tappa: strada comunale Bova - Porticedda - Monte Grosso, strada comunale Monte Grosso - Croce di San Leo - Calojero - Bova.
5 tappa: strada comunale Bova - Muto - Cavalli - Agrappida - Palizzi.
6 tappa: strada provinciale 165, strada comunale acque solfure - Pietrapennata, strada comunale Pietrapennata - Alica - Falcò, strada comunale Falcò - Monte Cerasia - Staiti.
Soggetto preposto alla manutenzione della viabilità
Associazione il Sentiero Dell’inglese e Naturaliter Soc. Cooperatva e Agenzia di Viaggi