Ente gestore
CITTA’ DI PETILIA POLICASTRO, codice fiscale: 00297950792, natura giuridica: ENTE LOCALE
Nome del Cammino
CAMMINO DELLA SANTA SPINA
SANTA SPINA, oggi Santuario; ebbe inizio la sua storia come convento dei Frati Minori Francescani nel 1320. Nel 1431 fu sede dei Francescani Osservanti. Nel 1523 divenne dimora di una “Spina della corona del Salvatore”. Da subito grande fu la devozione popolare che si espresse con pellegrinaggi da Policastro ma anche da comuni vicini e lontani di tutta la provincia di Crotone, e non solo. Numerose dunque le manifestazioni di fede e di penitenza, le più varie ed adeguate alle tradizioni popolari secolo dopo secolo… come il percorrere l’itinerario scalzi e talvolta legati a cordate (testimonianze del passato), pur di sentirsi degni della “grazia”. Di tanto pellegrinare ne nacque un sentiero, frequentatissimo in tutto i periodi dell’anno. L’itinerario seguiva quasi fedelmente un antico tratturo, che originariamente aveva inizio nelle marine del Marchesato, passava ai margini del convento e proseguiva per i pascoli montani. Il nostro itinerario, squisitamente d’ispirazione religiosa, con ampi riferimenti tra l’altro alla storia del territorio fin dal medioevo, parte dalla Chiesa di San Francesco, si sofferma alle Chiese del Paese per procedere sino ai margini dell’abitato di Petilia nel luogo detto Grofficelle dove ab antiquo fu edificata una edicola con una icona. Scende quindi nella valle fino a raggiungere il fiume Soleo. Su questo, si stima dopo la venuta della Spina, fu edificato un agile ponte in pietra impiantato su due rostri di granito. Sulla sommità della sua arcata è murata un pietra con incisa l’immagine di un ostensorio quale quello che conteneva la Santa Spina. Ab antiquo ed ancora, attraversato il ponte, dopo pochi metri si erge un’altra antichissima nicchia per icona e nella parte inferiore vi è murata la testa di un angelo con sulla bocca un piccolo tubo da cui esce un’acqua purissima tratta dalla sorgente naturale presente in loco. Della presenza di questa icona parla il monaco Francescano Antonio Mannarino nel suo manoscritto: Cronica dell’antica Petilia, oggi detta Policastro dell’anno 1721/22/23. Il percorso quindi prosegue in salita con gradini là dove l’erta li prevede, seguendo sempre l’antico tratturo reso ora più agibile ma assolutamente non utile al transito di alcun tipo di veicolo. Lungo tutto l’itinerario sono state edificate numerose edicole rappresentanti la “Via Crucis”
La prima processione popolare che percorse l’itinerario avvenne, secondo indicazioni documentarie, nel 1763 in occasione di una terribile siccità per cui popolo ed autorità cittadine decisero di chiedere la grazia a Cristo per il tramite della “Spina” appartenuta alla sua corona (la sua autenticità fu dimostrata tramite un processo celebrato nel 1573 ad opera del tribunale della S. Inquisizione). Ma nel 1832, un terribile terremoto, 8 marzo, devastò il territorio con morti e distruzione. Fu allora che si diede luogo alla processione che in seguito e non si sa da quando ebbe luogo da svolgere in ogni secondo venerdì di marzo. Oggi ha correnza annuale con folta partecipazione popolare tra cui tanti emigranti del luogo che ritornano per parteciparvi. L’itinerario con inizio dunque dalla Chiesa di San Francesco, dove ogni secondo venerdì di Marzo parte la processione del Calvario della Santa Spina, consistente in una processione con circa 100 figuranti, rappresentanti Cristo che porta la croce, i 12 apostoli, i soldati romani, il cateniere una folto gruppo in costume rappresentante la folla, oltre ai fedeli che giungono da tutta Italia, passa per la Chiesa di San Nicola Pontefice (detta Matrice), poi alla Chiese dell’Annunziata e di Santa Maria Maggioire per procedere per via Chiatri Via Paternise e giungere a Grofficelle scende prima al fiume Soleo, quindi risale al Santuario della “Santa Spina”, ma prosegue ancora per qualche centinaio di metri fino ad una cappellina detta “Oratorio” luogo in cui, secondo la tradizione popolare, si fermò il cavallo su cui il monaco Ludovico Albo recava la sacra reliquia che consegnò al rettore pro tempore padre Nicola Mauro. Correva l’anno 1523.
Principali beni culturali (storici, architettonici, archeologici), naturalistici, ambientali e paesaggistici lungo il percorso o in prossimità dello stesso
- CHIESA DI SAN FRANCESCO DA PAOLA, CON VARIE STATUE MARMOREE E LIGNEE E DIPINTI;
- CHIESA DI SAN NICOLA PONTEFICE CON VARIE STATUE MARMOREE E LIGNEE E DIPINTI;
- CHIESA DELL’ANNUNZIATA CON VARIE STATUE MARMOREE E LIGNEE E DIPINTI
- CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE CON VARIE STATUE MARMOREE E LIGNEE E DIPINTI
- ORATORIO
- SANTUARIO DELLA SANTA SPINA CON TETTO IN LEGNO DIPINTO DA CRISTOFORO SANTANNA E VARIE STATUE MARMOREE E DIPINTI
- PALAZZO FERRARI
- PALAZZO VALLONE GIA’ FILOMARINO
- PALAZZO DELL’AQUILA
- PALAZZO PORTIGLIA
- N. 14 ICONE VOTIVE DELLA VIA CRUCIS LUNGO IL VECCHIO TRATTURO
- VALLATA DEL SOLEO
- PONTE ROMANO IN PIETRA SU DUE ROSTRI DI GRANITO
- BOSCHI DELLA SILA PICCOLA CONIFERE E CASTAGNI
Tracciato del percorso con indicazione di Comuni e Province attraversati
Tracciato cartografico del cammino (tracciato del cammino-cartografia scala 1:50.000 multimediale sia gpx che formato immagine .jpeg) ALLEGATO A E ALLEGATO B
Numero e descrizione delle tappe: LE TAPPE SONO UNA DALLA CHIESA DI SAN FRANCESCO AL SANTUARIO DELLA SANTA SPINA DI 4,26 km. IL CAMMINO MIMA IL PERCORSO DEL CALVARIO DEL SECONDO VENERDI’ DI MARZO E PARTENDO DALLA CHIESA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA ATTRAVERSA LA CHIESA DI SAN NICOLA PONTEFICE DETTA MATRICE, LA CHIESA DELL’ANNUNZIATA, LA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE, IL QUARTIERE PATERNISE SINO ALLA LOC.TA’ “GROFFICELLE” DOVE PER UN ANTICO TRATTURO SCENDE NELLA VALLATA DEL SOLEO DA QUI ATTRAVERSO UN ANTICO PONTE ROMANO RISALE SINO AL SANTUARIO DELLA SANTA SPINA MA PROSEGUE ANCORA PER UN CENTINAIO DI METRI SINO ALLA CAPPELLINA DELL’ORATORIO LUOGO IN CUI, SECONDO LA TRADIZIONE POPOLARE, SI FERMÒ IL CAVALLO SU CUI IL MONACO LUDOVICO ALBO RECAVA LA SACRA RELIQUIA CHE CONSEGNÒ AL RETTORE PRO TEMPORE PADRE NICOLA MAURO. CORREVA L’ANNO 1523.
Province: CROTONE, Comuni: PETILIA POLICASTRO, Borghi attraversati:NESSUNO IL CAMMINO è INTERAMENTE NEL COMUNE DI PETILIA POLICASTRO
Servizi di supporto (le aree attrezzate per la sosta, i punti informativi e i centri di accoglienza, informazione e assistenza), le strutture turistico ricettive (alberghiere, extralberghiere, all’aria aperta e albergo diffuso) e i punti di ristoro lungo il Cammino o nelle vicinanze
Numero e tipologia dei servizi di supporto, n. 8 BAR PASTICCERIE E ALIMENTARI LUNGO TUTTO IL TRAGITTO, SINO A GROFFICEDDRE, E VARIE AREE DI RISTORO SUL RETRO DEL CONVENTO
Punti Informativi: IL COMUNE DI PETILIA POLICASTRO ED IL CONVENTO DELLA SANTA SPINA;
Strutture turistico ricettive: N. 1 ALBERGO RISTORANTE,
N.7 RISTORANTI PIZZERIE
Sorgenti, fontane di acqua potabile e fontanili lungo il percorso
N. 10 FONTANE PUBBLICHE ALLA DISTANZA DI CIRCA 100-200 MT. L’UNA DALL’ ALTRA SINO A GROFFICEDDRE E LUNGO L’ANTICO TRATTURO DOPO LA DISCESA NELLA VALLE DEL SOLEO DOPO AVER ATTRAVERSATO IL PONTE ROMANO UNA FONTANINA CON LA TESTA DI UN ANGELO ED ANCORA NEI PRESSI DEL SANTUARIO UNA FONTANA PUBBLICA.
Tipologia prevalente di ambiente e paesaggio su cui si sviluppa il percorso
42% STRADA ASFALTATA CENTRO STORICO – 58% ANTICO TRATTURO PAVIMENTATO IN PARTE IN PIETRA E IN PARTE STERRATO IL PAESAGGIO LUNGO IL QUALE SI SNODA è LA VALLE DEL SOLEO ED ANTICHI CASTAGNETI A RIDOSSO DELLA PICCOLA SILA
Principali caratteristiche morfologiche del paesaggio (fondovalle, crinale, mezza costa, pendice o pianura) e del fondo attraversato (sterrato, roccia, naturale e artificiale)
Strada asfaltata che si snoda leggermente in salita lungo tutto il centro storico, per poi aprirsi nel rione paternise in pianura con un paesaggio di orti e giardini attraversato dall’acquaro madia sino a giungere a grofficeddre dove attraverso l’antico e tortuoso tratturo in pietra a lastroni si giunge sino al fondo valle del soleo per poi risalire la pendice che porta al santuario a ridosso del parco nazionale della sila e della sua costa trentademoni
Condizioni di percorribilità e lo stato della segnaletica, da aggiornare ogni volta che si procede alla manutenzione della viabilità
Il cammino si percorre agevolmente, più impegnativo l’ultimo tratto in discesa nella vallata del soleo e la risalita, il cammino è interamente segnalato
Interesse prevalente del percorso (storico, culturale, spirituale, naturalistico, ambientale, turistico)
Il percorso è prevalentemente spirituale, riprendendo la prima processione popolare che percorse l’itinerario che avvenne, secondo indicazioni documentarie, nel 1763 in occasione di una terribile siccità per cui popolo ed autorità cittadine decisero di chiedere la grazia a cristo per il tramite della “spina” appartenuta alla sua corona. Ma fu solo nel 1832, un terribile terremoto, 8 marzo, devastò il territorio con morti e distruzione, che si diede luogo alla processione che in seguito e non si sa da quando ebbe luogo da svolgere in ogni secondo venerdì di marzo. Tuttavia non meno prevalenti i tratti storici-culturali per le chiese ricche di opere d’arte e statue lignee e marmoree e da ultimo il tetto del santuario in tavolato dipinto da cristoforo santanna. E non meno interessante il paesaggio naturalistico ambientale della vallata del soleo e dei boschi e castagneti della sila piccola a ridosso del parco nazionale della sila.
Eventuale attraversamento di terreni su fondo privato
No
Presenza di strade statali, regionali, provinciali, comunali e vicinali
STRADA PROVINCIALE 36 E STRADA PROVINCIALE 37
Soggetto preposto alla manutenzione della viabilità
COMUNE DI PETILIA POLICASTRO