Nome del referente: Gaetana Rubino

E-mail: [email protected]

Nome del Cammino

Cammino della Magna Grecia

Ente gestore

A.s.d. Passi Consapevoli – Cammino e Meditazione

C.F. 91064760795

VIA G. MORELLI, 16 - CROTONE

Tracciato del percorso con indicazione di Comuni e Province attraversati

Cammino della Magna Grecia

  1. Crotone Rocca di Neto
  2. Rocca di Neto – Strongoli
  3. Strongoli - Melissa – Cirò Marina
  4. Cirò Marina – Cirò – Crucoli
  5. Crucoli – Umbriatico
  6. Umbriatico- Pallagorio – Zinga (Casabona)
  7. Zinga - San Giovanni in Fiore
  8. San Giovanni in fiore– Caccuri
  9. Caccuri – Altilia – Santa Severina
  10. Santa Severina – Roccabernarda – Petilia Policastro
  11. Petilia – Mesoraca
  12. Mesoraca-Cutro
  13. Cutro– San Leonardo
  14. San Leonardo – Le Castella – Capo Rizzuto- Marinella
  15. Marinella– Capo Colonna – Crotone

Via Sacra

  1. Crotone Eremo Santa Croce (Rocca di Neto)
  2. Eremo – Santa Severina
  3. Santa Severina – Roccabernarda – Petilia Policastro
  4. Petilia – Mesoraca
  5. Mesoraca-Cutro
  6. Cutro– San Leonardo
  7. San Leonardo – Le Castella – Capo Rizzuto- Marinella
  8. Marinella– Capo Colonna – Crotone

 Via dell’Asceta

  1. Belvedere Spinello-Caccuri
  2. Caccuri-Roccabernarda
  3. Roccabernarda-Petilia Policastro.

Tappa n.1 da Crotone a Rocca di Neto Km 27.4 Elevazione massima 162 m

Descrizione

Il nostro percorso inizia percorrendo la via che da Crotone porta ad un paesino sulle alture, a nord del fiume Neto, da cui prende il nome Rocca di Neto.

Vi si giunge attraverso sentieri nella campagna ricchi della tipica vegetazione della macchia mediterranea e costeggiando il fiume Neto che vi scorre nel suo ultimo tratto prima di sfociare nel mare Ionio.

Tappa n.2 da Rocca di Neto a Strongoli   Km 20.1 Elevazione massima 332 m

Descrizione

Attraverso un territorio ricco di viti e ulivi e cereali si arriva a Strongoli, l’antica Petelia, su un colle definito come la terrazza sul mar Ionio per il fantastico panorama che vi si può ammirare su tutta la costa crotonese. Tra le sue campagne termine il suo corso il fiume Neto dove è presente una importante stazione ornitologica regionale.

Tappa n.3 da Strongoli a Melissa e Cirò Marina   Km 35,5 Elevazione massima 162 m

Descrizione

Seguendo la via che si snoda attraverso verdi vigneti protetti da dolci colline, all’improvviso la vista si apre sul paese a picco su un profondo burrone. Melissa appare come un tipico borgo feudale, con l’antica cinta muraria, le sue case arroccate, le sue chiese. Il suo nome deriva dal greco che la definisce come il paese delle api e del miele. Lasciamo il paesaggio collinare e boschivo di Melissa per raggiungere il vicino territorio di Cirò Marina, con i suoi 16 km di spiagge dorate ideali per vacanze rilassanti. I vigneti e gli uliveti punteggiano la campagna circostante contribuendo alla bellezza naturale dell’area. Entriamo nell’antica colonia magnogreca di Krimisa in cui, già nel 323 a.C., veniva prodotta la bevanda a base di uva che ha dato il nome alla città, chiamata appunto Krimisa. Tale bevanda   risultava talmente gradevole da essere offerta in dono ai vincitori delle Olimpiadi di Atene.

Tappa n.4 da Cirò Marina a Cirò Crucoli   Km 22,6 Elevazione massima 345 m

Descrizione

 Avanziamo verso il territorio di Cirò inoltrandoci nello spettacolare scenario delle dune di Marinella, costituite da sabbie di colore grigiastro fissate dalla vegetazione e dai limi accumulati, che raggiungono anche 20 metri di altezza, ricoperte da una bellissima e primordiale macchia mediterranea in cui troviamo la rara presenza della ginestra bianca. Dopo una moderata salita che consentirà di ammirare un variopinto paesaggio, si attraverserà il Bosco di gatta, mentre si aprono davanti al camminatore scorci suggestivi in cui la strada è letteralmente scavata tra gli alberi. Qui sarà possibile ammirare la vegetazione tipica della macchia mediterranea (olivi selvatici, lecci, querce, arbusti come cisto, lentisco e ginepro ed erbe come il ciclamino e il colchico) ma anche incontrare volpi, tassi e porcospini. Raggiungeremo così Crucoli, un piccolo borgo il cui nome significa “piccolo monte” (380 m.). Qui i vicoletti hanno una loro particolarità: sui muri delle case si trovano tabelle con antichi proverbi scritti in dialetto calabrese. Dalle alture di questo piccolo centro si puo’ ammirare una stupenda   veduta sullo Ionio, passeggiando per i suoi vicoletti si possono scoprire le piccole botteghe di artigianato in cui si tramanda l’arte dei tessuti dai bei disegni caratteristici

Tappa n.5 Crucoli - Umbriatico km 31,7 Elevazione massima 664 m

Descrizione

Da Crucoli si parte per addentrarci nelle vallate dell’interno ed è un continuo e dolce saliscendi con attorno campi coltivati, uliveti e in lontananza alcuni suggestivi strapiombi per giungere a Umbriatico (422 m). Posto su una rupe accessibile grazie al caratteristico viadotto, a Umbriatico la storia si unisce con la leggenda, infatti la visita alla Cattedrale di San Donato svela antiche leggende secondo cui la cripta sarebbe state in realtà utilizzata per antichi riti templari.

Tappa n.6 da Umbriatico a Pallagorio e Zinga in comune di Casabona Km 23,2 Elevazione massima 669 m

Descrizione

Lasciamo Umbriatico per spostarci alla volta di Pallagorio, un interessante borgo di soli 1,200 abitanti, situato a 554 metri s.l.m., che ha origini “arbereshe” essendo stata la Calabria la regione che dal 1400 accolse il maggior numero di immigrati albanesi. I suoi abitanti amano custodire la loro lingua, gli usi, e le tradizioni antiche anche se non ricorrono più al rito greco-bizantino nelle loro celebrazioni. Il percorso successivo si snoda offrendo panorami stupendi sulle pareti verticali di arenaria che incontriamo.

Tappa n.7 da Zinga a S. Giovanni in Fiore           Km 27,4 Elevazione massima 1110 m

Descrizione

Ci avviciniamo agli splendidi panorami silani percorrendo sentieri tra boschi e paesaggi mozzafiato. Si arriva da qui a S. Giovanni in fiore (1049 m) la capitale della Sila; Il borgo bellissimo e ricco di scorci con vecchi edifici, è immerso nel verde dei larici,dell’ abete bianco e del faggio del Parco Nazionale della Sila. Paesaggi meravigliosi che si coprono di neve nel periodo invernale e fornite di moderne stazioni sciistiche.

Tappa n.8 da San Giovanni in fiore   – Caccuri Km 14 Elevazione massima 1119 m

Descrizione

Tra boschi profumati e antichi sentieri, in un ambiente incontaminato, tra meravigliosi paesaggi e pascoli verdi, si arriva a Caccuri un antico borgo medievale della pre-sila crotonese nel quale si intrecciano vicoli e stradine che il tempo non ha cambiato.

Tappa n.9 da Caccuri-Altilia-Santa Severina Km 30 Elevazione massima 627m

Lasciando Caccuri si attraversano alcune valli con al centro il monte su cui domina S.Severina , uno tra i borghi riconosciuti come i più belli d’Italia’, l’antica Siberene la cui forma  ricorda la  “nave di pietra” che domina  dall’alto tutta la splendida valle del fiume Neto.

Tappa n.10 Santa Severina-Roccabernarda-Petilia Policastro Km 21,2 Elevazione massima 443 m

Il percorso si snoda su sentieri di arenaria impreziositi da ulivi plurisecolari e da muretti a secco scavati nella roccia, allietando i sensi con profumi di menta, rosmarino e altre erbe selvatiche, rappresentando in pochi chilometri la varietà della flora e della fauna che la provincia di Crotone sa regalare. Sono luoghi di antica spiritualità scelti nei secoli da mistici e anacoreti provenienti dal vicino oriente.

Tappa n. 11da Petilia Policastro a Mesoraca   km.10,4 Km 10,2 Elevazione massima 610 m

Descrizione

Nel medesimo paesaggio della tappa precedente, tra uliveti che si perdono a vista d’occhio e colline alberate si arriva a Mesoraca.

Tappa n.12 da Mesoraca a Cutro      km 27,9 Elevazione massima 553 m

Descrizione

Da Mesoraca per sentieri nel verde argenteo degli ulivi e tra campi dorati di grano arriviamo a Cutro una cittadina di circa 10.000 abitanti. Il suo nome antico era Kyterion “la città della creta” dove tra i suoi lunghi e caratteristici calanchi Pier Paolo Pasolini girò numerose scene del suo Vangelo secondo Matteo. Nel percorso all’orizzonte comincia a intravedersi il mare Ionio. Nel suo territorio sono compresi circa sette chilometri di costa con spiagge bianche e mare incontaminato

Tappa n.13 da Cutro a S.Leonardo di Cutro km 16,7 Elevazione massima 228 m

Descrizione

San Leonardo di Cutro è una frazione turistica balneare del comune di Cutro, situata su una collina a ridosso del mar Ionio. A Steccato di Cutro una lunga striscia di sabbia grigia allieta le giornate al mare di grandi e piccini

Tappa n.14 da S.Leonardo di Cutro-Le Castella-Capo Rizzuto.Marinella Km 30,77 Elevazione massima 90 m

Descrizione

Giunti nel vasto territorio di Isola Capo Rizzuto incontriamo la prima tra le sue perle piu’ belle: Le Castella, una frazione di Isola Capo Rizzuto, un borgo costiero molto noto soprattutto per il suo Castello. La notorietà di questo splendido borgo è anche dovuta alla bellezza delle sue spiagge e delle scogliere nonché alla specificità della flora e della fauna marina tutelate dall’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto la piu’ ampia d’ Italia, che si estende per quasi 15.000 ettari e 36 km di costa, da Le Castella a Capo Colonna. I fondali delle acque cristalline sono molto ricchi di praterie di Posidonia, considerate buoni indicatori della qualità delle acque marine costiere. La fauna è caratterizzata da poriferi, molluschi, e abbondanza di pesci. Nella costa di Isola Capo Rizzuto, tra le località di Le Castella e di Capo Rizzuto, possiamo trovare un angolo di paradiso, incontaminato, dove il profumo dei pini si mescola all’aria salmastra. Parliamo delle Dune di Sovereto, dove la vegetazione costiera e la macchia mediterranea, accompagnano l’accesso alla famosa spiaggia dei rarissimi e profumati gigli bianchi. L’abbondanza della macchia mediterranea con il suo lentisco, i cespugli di ginepro, di timo, il cisto, le filiree, i gigli marini, aggiunta alla presenza di numerose specie di pesci e delle tartarughe caretta caretta che qui vanno a riprodursi, conferiscono a quest’ area una formidabile importanza naturalistica per cui è divenuta  Area  Sic (Sito di interesse Comunitario).

Tappa n.15 da Marinella -Capocolonna-Crotone Km 30,4 Elevazione massima 170 m

Descrizione

Siamo finalmente arrivati nel cuore della Magna Grecia. La fondazione di Crotone risale al 718 a.C.da  parte degli Achei. Secondo Ovidio sarebbe stato Eracle ad ordinare a Myskelos di fondare la città sulle rive del fiume Esaro. Dopo una coesistenza iniziale piuttosto pacifica, tra le città magnogreche iniziarono discordie, verso la metà del VI sec. a. C. Prima di arrivare a Crotone si incontra il parco archeologico di Capo Colonna (50 ettari). Qui troviamo l’unica colonna superstite del Tempio di Hera Lacinia, antico luogo di culto di fondazione greca che comprende oggi l’area archeologica circoscritta dalle mura di età romana. Hera lacinia, dea dell’antica Kroton, il cui culto insieme a quello di Eracle, fondatore mitologico della città e di Apollo, ispiratore della fondazione stessa, era stato fortemente sentito. Moglie e sorella di Zeus e regina tra gli dèi, Hera veniva venerata come dea protettrice dei pascoli, delle donne, della fertilità femminile, della famiglia e del matrimonio. Il tempio di Era veniva frequentato da Pitagora che, secondo la tradizione, qui avrebbe tenuto gli incontri con il ramo femminile della sua scuola. Da Capo Colonna riparti anche Annibale per ritornare a Cartagine.  La città di Crotone era famosa per il suo clima salubre, per la bellezza delle sue donne, per le fertili campagne e per la forza fisica dei suoi uomini, Tra questi ricordiamo il pluri olimpionico Milone; Crotone supera ogni altra città greca per numerosi di vincitori nei giochi olimpici. Kroton fu anche celebre per i suoi medici, tra cui ricordiamo Democede ed Alcmeone. Pitagora, nato a Samo nel 572 a.C.si trasferì a Kroton fondando una scuola di sapere di scienza, matematica, musica, poiché aveva portato con sé il sapere e numerosi scritti orientali provenienti dal Tibet, scritti ebraici ecc. Dopo l’arrivo di Pitagora Kroton mosse guerra contro Sibari ottenendone la vittoria. Pitagora con i suoi discepoli conquistò il potere politico della città e in pochi anni nacquero governi pitagorici in più città della Magna Grecia. Raggiunto il massimo del suo splendore Kroton fu travolta da una serie di conflitti sociali che ne provocarono la caduta così che Pitagora dovette fuggire da Kroton riparandosi a Metaponto. I romani conquistarono la città nel 277° a.C.

Principali beni culturali (storici, architettonici, archeologici), naturalistici, ambientali e paesaggistici lungo il percorso o in prossimità dello stesso

Punti di interesse Tappa 1 Crotone-Rocca di Neto

- Centro storico di Crotone e Cattedrale: Un affascinante labirinto di vicoletti e antichi palazzi, dominato dalla Cattedrale, originariamente dedicata a San Dionigi e successivamente a Maria Santissima Assunta in cielo. Degna di nota è la Cappella della Madonna di Capocolonna, conosciuta anche come "Madonna nera", famosa per i miracoli attribuiti e venerata nel mese mariano.

- Chiesa del Santissimo Salvatore: Antecedente al 1500.

- Chiesa dell'Immacolata: Costruita nel 1554, custodisce un crocifisso unico al mondo con gli occhi aperti prima della morte di Cristo, risalente al 1630.

- Chiesa di Santa Maria in Prothospatariis: Risalente al XV secolo e fondata dalla famiglia nobile greca "Prothospatariis".

- Chiesa di Santa Chiara: Parte del complesso monastico di Santa Chiara, risalente al 1300 e contenente un organo a canne del 1753.

- Ex Municipio (Casa della Cultura): Originariamente il convento di San Giovanni di Dio, retto dall'ordine religioso Fatebenefratelli a partire dal 1667.

- Chiesa di San Giuseppe: Risalente al XVI secolo, restaurata nel 1744 dopo un terremoto, presenta una navata centrale e quattro cappelle laterali.

- Castello di Carlo V: Antica fortezza bizantina del IX secolo, restaurata da Carlo V nel XVI secolo. Offre un panorama spettacolare dalle sue possenti mura e torri.

- Santuario della Madonna delle Sette Porte a Rocca di Neto: Ospitava un dipinto del XV secolo della Vergine, purtroppo perduto.

- Museo archeologico: Il museo conserva il Tesoro di Hera, una collezione di preziosi oggetti votivi in oro, bronzo e marmo, tra cui il Diadema Aureo dedicato ad Hera Lacinia e la Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C., ritrovati durante gli scavi nel Parco Archeologico di Capo Colonna.

Punti di interesse Tappa 2 Rocca di Neto- Strongoli

Strongoli

Centro storico medievale: Caratterizzato da bastioni e una cinta muraria eretta per difendersi dalle incursioni saracene.

Castello di epoca giustinianea: Utilizzato come carcere nel 1700 e restaurato da Gioacchino Murat dopo il terremoto del 1783.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie: Risalente al XIV secolo.

Santuario della Madonna di Vergadoro.

Parco regionale della foce del Neto: Un'area naturale protetta con paesaggi mozzafiato e una ricca biodiversità.

Punti di interesse Tappa 3 Strongoli-Melissa – Cirò Marina

Melissa

- Chiesa di San Giacomo: Risalente al XIV secolo, è la chiesa più antica di Melissa.

- Castello Campitelli: Costruito nel 1600.

- Monumento commemorativo della strage di Melissa del 1949: Realizzato da Ernesto Treccani.

Cirò Marina

- Punta Alice a Cirò Marina: Promontorio dalla caratteristica l'acqua pulita e trasparente, di notevole profondità poiché si incrociano le correnti.

- Resti del tempio di Apollo Aleo: I reperti sono custoditi nei musei di Crotone e Reggio Calabria.

- Mercati saraceni e Madonna di Mare: Complesso mercantile del 1700 distrutto durante l'invasione turca.

- Palazzo Porti: Palazzo nobiliare dell'800, oggi adibito a mostre e ospita il Museo Civico Archeologico.

- Castello Sabatini: Fortezza militare risalente al XIII secolo, con torri angolari e giardino ottocentesco.

- Santuario Maria Santissima d'Itria: Chiesa più antica di Cirò Marina, risalente al XV secolo, con un'antica icona illirica.

Punti d’interesse Tappa 4 Cirò Marina – Cirò – Crucoli

Dune della ginestra bianca a Cirò: Luogo suggestivo dove fiorisce la rara ginestra bianca in primavera.

Crucoli: Museo della Civiltà Contadina, situato all’interno di un frantoio, accoglie gli strumenti e gli oggetti legati alla tradizione del luogo. Castello normanno i cui resti però non sono attualmente accessibili

Punti d’interesse Tappa 5 Crucoli – Umbriatico

Umbriatico

- La Cattedrale di San Donato: Presenta un soffitto in legno tipico dell'arte romanica che ricopre la navata centrale. In essa, un antico mattoncino riporta scritte in lingua osca, testimoniando la presenza di antiche popolazioni autoctone già dal terzo secolo. Nella cripta, secondo antiche leggende, si riunivano i cavalieri templari per i loro riti e studi di astronomia.

- Luigi Lilio: Famoso scienziato e ideatore della riforma del calendario gregoriano, vissuto anche ad Umbriatico.

- Il "chiodo della Santa Spina": Situato nella cripta della cattedrale, si dice che goccioli sangue nel giorno dell'Annunciazione se cade di Venerdì Santo. Eventi simili sono accaduti nel 1932, 2005 e 2016.

- Chiesa di Santa Maria delle Grazie: All'interno si trova un dipinto della Vergine con Bambino, risalente all'VIII secolo e attribuito a un autore bizantino sconosciuto.

Punti d’interesse Tappa 6 Umbriatico- Pallagorio – Zinga (Casabona)

Pallagorio

Chiesa di Sant’Antonio: La Chiesa di S. Antonio, a pochi Km dal centro abitato, con strutture murarie originarie di età bizantina: fu piccolo convento abitato da monaci basiliani

Cattedrale di San Donato: Di epoca normanna e in buono stato di conservazione.

- Chiesa Matrice di San Giovanni Battista: Risalente al medioevo e in stile romanico, presenta tre navate con abside bizantina. È stata restaurata nel 1700.

- Botteghe di arte orafa: Di derivazione arbereshe, rappresentano un importante patrimonio artistico.

- Muzeè: Spazio espositivo dedicato alla diffusione delle tradizioni e delle arti delle minoranze albanesi dei comuni limitrofi di San Nicola dell’Alto e Carfizzi.

Casabona e frazione di Zinga

- Grotte rupestri Casabona: Importante insediamento di grotte rupestri e diversi monumenti e chiese.

- Caratteristica per i diapiri di Zinga, noti come i “custodi del tempo”, che racchiudono gocce di Mar Mediterraneo di 5,6 milioni di anni fa. Queste monumentali rocce appaiono come "ghiacciai di sale", con strati di gesso microcristallino di un bianco abbagliante, in contrasto con il grigio delle argille.

- Caserma del sale: Rudere della caserma della Guardia di Finanza che presidiava e controllava l’estrazione del sale e l’entrata della miniera di salgemma.

- Villa di Giuseppe Tallarico: Medico di fiducia di personaggi illustri come Picasso, Marconi e Stravinskij.

- Santuario di San Francesco: Importante luogo di culto nella zona.

Punti d’interesse Tappa 7 Zinga - San Giovanni in Fiore

San Giovanni in Fiore

- Abbazia Florense: Fondata da Gioacchino da Fiore, noto come "il cavaliere calabrese di spirito profetico dotato", ricordato anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. L'abbazia, costruita nel 1189, è circondata da un borgo nato intorno ad essa, caratterizzato da spiritualità e armonia. All'interno dell'abbazia, la chiesa presenta uno stile bellissimo e semplice, con un portale di ingresso e rosoni lobati che rappresentano elementi originali della sua fabbricazione. Questi elementi, in linea con la teologia sviluppata dall'abate Gioacchino, creano straordinari giochi di luci e ombre.

- Centro Internazionale di studi gioachimiti: Situato nelle antiche cellette e officine dell'abbazia, è un importante centro di ricerca dedicato agli studi su Gioacchino da Fiore.

- Centro storico medievale: Attorno all'abbazia si estende un centro storico ben conservato, tipicamente medievale, che conferisce a S.Giovanni in Fiore un'atmosfera magica.

- abbazia di Jure Vetere: Il protocenobio di Jure Vetere, nota anche come l'abbazia di Jure Vetere (o Fiore Vetere), ovvero come Protomonastero di Jure Vetere o proto Domus Mater florense era un monastero che sta alla base della fondazione dell'Ordine Florense fondato dall'abate Gioacchino da Fiore tra il 1189 e il 1191. Fu distrutta da un incendio nell'estate del 1213, dopo un tentativo di ripristino venne in seguito abbandonata insieme alle altre strutture erette sul sito.

- Tradizioni artigianali: Il borgo è ricco di grandi tradizioni nell'arte della lavorazione della pietra, del legno, dei tessuti e della gioielleria, fortemente influenzata dall'antico oriente.

- Costume tradizionale: Ancora oggi alcune donne indossano il costume tradizionale, completo di copricapo e acconciatura particolare.

- Museo demologico: Adiacente all'abbazia, ospita una mostra interessante del famoso fotografo sangiovannese Saverio Marra.

Punti d’interesse Tappa 8 San Giovanni in fiore   – Caccuri

Caccuri

- Castello di Caccuri: Risalente al VI secolo e costruito dai bizantini, il castello si trova al centro del paese e fu originariamente concepito per difendere i borghi della Sila. Sulla parte orientale del castello si è successivamente sviluppata una dimora baronale che ha ospitato nel corso dei secoli le famiglie più prestigiose della zona.

- Premio letterario: Il castello di Caccuri è diventato negli ultimi anni sede di un prestigioso premio letterario, organizzato dall'Accademia dei Caccuriani, che attribuisce annualmente riconoscimenti ai migliori autori italiani e stranieri.

- Botteghe ceramiche: Nel paese sono presenti interessanti botteghe dedite alla lavorazione della ceramica, che rappresentano un'importante espressione dell'artigianato locale e offrono ai visitatori la possibilità di ammirare e acquistare manufatti unici.

- Presepe rupestre “Serra Grande” di Caccuri: presepe con statue a grandezza d'uomo, realizzato sul costone roccioso che sovrasta Caccuri.

Punti d’interesse Tappa 9 Caccuri – Altilia – Santa Severina

Santa Severina

- Castello: Il maestoso castello di Santa Severina fu fatto edificare da Roberto il Guiscardo nell’XI secolo come avamposto militare. Recentemente ristrutturato, è uno dei castelli meglio conservati in Calabria e ospita al suo interno reperti ritrovati durante gli scavi archeologici, un centro di documentazione sui castelli calabresi e un museo di arte contemporanea.

- Cattedrale di Santa Anastasia: Situata sulla bellissima piazza medievale, la cattedrale risale al XIII secolo ed è affiancata dall’ancor più antico Battistero bizantino, collegato ad essa e perfettamente conservato. La piazza ospita anche la Torre campanaria e un interessante museo diocesano.

- Chiesa di Santa Filomena: Questa minuscola chiesa presenta una cupola arabbeggiante ed è un'altra gemma artistica da scoprire tra le viuzze e i palazzi antichi di Santa Severina. L'atmosfera del luogo trasmette un senso di dolcezza e accoglienza, evocando i tempi lontani della storia locale.

Punti d’interesse Tappa 10 Santa Severina – Roccabernarda – Petilia Policastro

Roccabernarda

Centro storico di Roccabernarda: Caratterizzato da un'atmosfera suggestiva, il centro storico conserva tracce della sua storia antica e offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nelle tradizioni locali.

Convento di S. Francesco a Roccabernarda: Tra meravigliose distese di uliveti e aranceti si trovano i resti di questo convento, testimone di una ricca storia religiosa e monastica.

Petilia Policastro

 Antico borgo di impianto bizantino, noto per le numerose grotte carsiche e basiliane che ospitano resti di attività monastiche. Nel centro storico si trovano numerosi palazzi d'epoca che testimoniano il ruolo centrale del borgo nel territorio nei tempi antichi.

Santuario della Santa Spina: Risalente al XII secolo, conserva una spina della corona di Gesù. L'evento più sentito dalla popolazione è la Via Crucis del Venerdì Santo, durante la Quaresima, una straordinaria rappresentazione della Passione di Cristo, che coinvolge la comunità locale vestendo i costumi dell'epoca e portando una croce di legno per 5 km lungo un antico sentiero lastricato in pietra, attraversando una vallata fino al monastero.

Punti d’interesse Tappa 11 Petilia – Mesoraca

- Fondazione e storia antica: Mesoraca ha radici antiche, essendo stata fondata dagli Enotri nel 1600 a.C. Nel corso dei secoli, è stata popolata da Greci, Romani ed Ebrei.

- Il castello: Il castello di Mesoraca ha una lunga storia e era considerato inespugnabile, rappresentando un punto di difesa strategico nel territorio.

- Santuario dell’Ecce Homo: Mesoraca è caratterizzata dalla presenza del Santuario dell’Ecce Homo, presumibilmente di origine basiliana. Questo santuario, con struttura a una sola navata, ospita una statua lignea secentesca, attribuita a Fra Umile Pintorno da Petralia.

- Chiesa del Ritiro: La chiesa settecentesca del Ritiro è un altro punto di interesse religioso a Mesoraca. All'interno di questa chiesa, ben 9 altari in pregiato marmo di Carrara arricchiscono il suo patrimonio artistico e spirituale.

Punti d’interesse Tappa 12 Mesoraca-Cutro

- Origini storiche: Cutro ha origini che risalgono al periodo della Magna Grecia, come testimoniano numerose fonti storiche.

- Convento dei Frati Minori: Uno dei luoghi di interesse a Cutro è il Convento dei Frati Minori, dove è possibile ammirare un magnifico Crocifisso ligneo risalente al XVII secolo. Questo crocifisso è venerato dai cutresi come miracoloso.

- Chiesa della Santissima Annunziata: In questa chiesa è custodita una stampa in oro zecchino del Cristo di Giotto, un'altra importante opera d'arte che attira numerosi visitatori.

- Titolo di città: Nel 1575, il re Filippo di Spagna conferì a Cutro il titolo di città. Questo avvenimento fu legato alla fama ottenuta da un cittadino di Cutro di nome Giò Leonardo di Bona, noto come il Puttino, che divenne campione di scacchi in Europa.

- Piazza Giò Leonardo di Bona: La piazza principale di Cutro, intitolata al famoso concittadino, è arricchita da un'enorme scacchiera sulla quale viene riproposta ogni anno la storica partita di scacchi con personaggi viventi, celebrando così la tradizione e la storia del luogo.

Punti d’interesse Tappa 13 Cutro– San Leonardo

San Leonardo di Cutro

- Torre di San Leonardo: Situata nell'omonimo abitato, la torre di San Leonardo è una costruzione iniziata nel 1597 dai mastri Adante Cafaro, Decio de Mauro e Ippolito Giordano per conto dei Gesuiti. Ancora abitata fino alla metà del Settecento, la torre si trova ancora oggi in uno stato discreto, rappresentando un importante elemento storico del luogo.

- Meravigliose distese di campi di grano: San Leonardo di Cutro è circondata da estese distese di campi di grano, che contribuiscono a creare un paesaggio suggestivo e caratteristico della zona.

- Caratteristici calanchi: La regione di San Leonardo di Cutro è caratterizzata anche dalla presenza di calanchi, formazioni geologiche tipiche del territorio che conferiscono un fascino unico al paesaggio locale.

Punti d’interesse Tappa 14 San Leonardo – Le Castella – Capo Rizzuto- Marinella

Le Castella

- Castello aragonese: Il Castello aragonese di Le Castella, risalente al periodo del soggiorno forzato del condottiero cartaginese Annibale nel 204 a.C., è menzionato dallo scrittore latino Plinio il Vecchio come "castra Hannibalis" nella sua opera "Naturalis Historia". Costruito principalmente come fortilizio o roccaforte, ospitava guarnigioni militari, edifici civili e religiosi. Oggi è un polo museale, con una suggestiva cinta muraria che si affaccia sul porticciolo peschereccio e sulla meravigliosa scogliera. Le cave di tufo e di arenaria della zona sono state utilizzate fin dall'epoca della colonizzazione greca, fornendo materiali per la costruzione delle Colonne del Tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna.

- Busto di Uccialì: Nella piazza centrale di Le Castella si trova un busto in bronzo dedicato a Uccialì (UlucAlì), un corsaro ammiraglio ottomano nato nel paese nel 1519.

- Museo del Mare: Di recente istituzione, il Museo del Mare offre un'esperienza di immersione in 3D nelle acque meravigliose dell'area marina protetta, consentendo ai visitatori di esplorare la ricca biodiversità marina della zona.

Capo Rizzuto e Marinella

- Santuario della Madonna Greca: A Capo Rizzuto si trova il Santuario dedicato alla Madonna Greca, che secondo la leggenda arrivò sulla spiaggia dalla lontana Grecia.

- Panorami mozzafiato: Lungo tutta la costa, si possono ammirare panorami spettacolari che attraggono numerosi vacanzieri durante la stagione estiva.

Punti d’interesse Tappa 15 Marinella– Capo Colonna – Crotone

Capo Colonna

- Colonna dorica di Hera Lacinia: La bellissima Colonna dorica, unica superstite del tempio di Hera Lacinia, risalente al 480 a.C., è uno degli iconici simboli di Capo Colonna. Conosciuto anche come Hera Eleytheria, il tempio si ergeva maestoso sullo sfondo del mare Ionio, e oggi la sua colonna rappresenta un'imponente testimonianza dell'antica grandezza del sito.

- Santuario della Madonna di Capo Colonna: Poco distante dalla Colonna, si trova il santuario della Madonna di Capo Colonna, dove è custodita una copia del quadro della Madonna. Secondo la leggenda, il dipinto fu realizzato da San Luca e portato a Crotone da San Dionigi.

- Museo archeologico di Capo Colonna: Il Museo Archeologico di Capo Colonna ospita una vasta collezione di reperti trovati nel territorio circostante. Tra i reperti più significativi ci sono il tesoretto di monete d’oro bizantine di Punta Scifo, il cippo dedicato alla Dea Hera Lacinia, il carico di marmi pregiati, l’abbraccio di Amore e Psiche, e la statua di bronzo raffigurante Ercole che, secondo il mito, fondò Crotone.

Servizi di supporto (le aree attrezzate per la sosta, i punti informativi e i centri di accoglienza, informazione e assistenza), le strutture turistico ricettive (alberghiere, extralberghiere, all’aria aperta e albergo diffuso) e i punti di ristoro lungo il Cammino o nelle vicinanze

Numerose  sono le strutture di accoglienza e di ristorazione  aderenti alla rete del Cammino della Magna Grecia lungo tutto il percorso:

Ostelli, B&B, affittacamere, agriturismi,hotel,strutture religiose e case private. Diverse tipologie per andare incontro a diverse esigenze e possibilità di spesa.

CROTONE

Ostello CASA DI CHIARA

ROCCA DI NETO

B&B IONA

BELVEDERE SPINELLO

VILLA MARIA

S.LEONARDO DI CUTRO

Ostello BELLA CALABRIA

ISOLA CAPO RIZZUTO

Casa di Nunzia

Hotel LA RUSTICA

Casa di spiritualità e cultura Rosmini

MESORACA

Convento  ECCE HOMO

PETILIA POLICASTRO

Convento  SANTA SPINA

LA BASILIANA

UMBRIATICO

seminario diocesano

SANTA SEVERINA

Agriturismo ARMIRO’

CACCURI

Grancia del Vurdoj:  ristorazione

Ospitalità in case private

SCANDALE

Convento dell’Addolorata

CIRO’ MARINA

Ospitalità in case private

STRONGOLI

Ospitalità in case private

S.GIOVANNI IN FIORE

Ospitalità in case private

MELISSA

Ospitalità in case private

CASABONA

Ospitalità in case private

ROCCA BERNARDA

Ospitalità in case private

CRUCOLI

Ospitalità in case private

Sorgenti, fontane di acqua potabile e fontanili lungo il percorso

Lungo il Cammino della Magna Grecia nella provincia di Crotone, i pellegrini possono trovare numerose fontane pubbliche nei borghi attraversati, che offrono punti di ristoro e approvvigionamento di acqua potabile. Poiché il percorso è soggetto a continui aggiornamenti, le fontane e le altre risorse idriche disponibili saranno riportate sulla mappa interattiva proposta sul sito dedicato al cammino, permettendo ai viaggiatori di pianificare al meglio le loro soste.

Tipologia prevalente di ambiente e paesaggio su cui si sviluppa il percorso

Il Cammino della Magna Grecia nella provincia di Crotone si sviluppa prevalentemente attraverso un ambiente rurale e collinare, caratterizzato da una combinazione di paesaggi agricoli, boschivi e borghi storici. Gran parte del percorso attraversa aree rurali dove la coltivazione della terra è predominante, con campi di grano, vigneti, uliveti, frutteti e colture orticole. Le colline offrono un panorama ondulato con vegetazione che varia da boschi di querce e faggi a macchia mediterranea, passando per vigneti e uliveti, mentre i borghi arroccati aggiungono un elemento storico e culturale al paesaggio.

Tratti significativi del percorso attraversano aree boschive con foreste di querce, faggi e pinete, offrendo sentieri ombreggiati e un sottobosco ricco di flora e fauna locale. Il cammino passa anche attraverso numerosi borghi storici come Santa Severina, con strade lastricate, edifici medievali, chiese antiche e piazze accoglienti, spesso situati in posizioni panoramiche.

Il fondo del cammino è prevalentemente costituito da sentieri sterrati e naturali che attraversano campi, boschi e colline, offrendo un’esperienza autentica e ravvicinata con il paesaggio. In alcune zone, specialmente nei tratti collinari e montuosi, il fondo è roccioso, aggiungendo un elemento di avventura e sfida. Tratti più brevi attraversano aree con strade asfaltate o pavimentazioni in pietra, soprattutto all'interno dei borghi, introducendo elementi di interesse storico e architettonico.

In sintesi, il Cammino della Magna Grecia nella provincia di Crotone si sviluppa attraverso un paesaggio prevalentemente rurale e collinare, con significative aree boschive e storici borghi, su fondi prevalentemente sterrati e naturali.

Principali caratteristiche morfologiche del paesaggio (fondovalle, crinale, mezza costa, pendice o pianura) e del fondo attraversato (sterrato, roccia, naturale e artificiale)

Il Cammino della Magna Grecia offre un'esperienza di viaggio affascinante attraverso una varietà di paesaggi e fondi. Partendo dal mare, il percorso si snoda verso l'entroterra, passando per colline e borghi storici, fino a raggiungere le montagne.

Nel fondovalle, il cammino attraversa pianure fertili e valli fluviali, caratterizzate da ampie distese coltivate e piccoli insediamenti agricoli. Proseguendo verso l'alto, il paesaggio cambia e si incontrano i crinali delle colline e delle montagne, dove i sentieri offrono viste panoramiche spettacolari, con vegetazione bassa e rocce affioranti.

Si cammina anche a mezza costa, zona intermedia tra il fondovalle e il crinale, caratterizzata da colline ondulate con una combinazione di foreste, vigneti, uliveti e piccoli borghi arroccati. Qui, i sentieri sono circondati da una vegetazione varia, con boschi e terreni coltivati.

Le pendici delle colline e delle montagne offrono un paesaggio di sentieri zigzaganti attraverso boschi di querce, faggi o pinete, con tratti di macchia mediterranea. Infine, le pianure, usate intensivamente per l'agricoltura, presentano campi coltivati e frutteti, con piccoli villaggi sparsi.

I fondi attraversati lungo il cammino variano notevolmente. Si passa da strade sterrate e sentieri di terra battuta nelle aree rurali e boschive, a tratti di sentiero su superfici rocciose, specialmente nelle zone di crinale e pendici ripide. Nei boschi e prati montani, i sentieri naturali offrono un'esperienza immersiva in ambienti non modificati dall'uomo. Infine, nei borghi e nelle aree urbane, il fondo diventa artificiale, con strade asfaltate e pavimentazioni in pietra.

Il percorso dal mare ai monti, passando per colline e borghi, è un viaggio attraverso la diversità naturale e culturale della provincia di Crotone, offrendo un'esperienza ricca e varia per escursionisti e pellegrini.

Condizioni di percorribilità e lo stato della segnaletica, da aggiornare ogni volta che si procede alla manutenzione della viabilità

Il Cammino della Magna Grecia nella provincia di Crotone presenta una varietà di condizioni di percorribilità che richiederebbero una manutenzione regolare dei soggetti competenti per garantire la sicurezza e la fruibilità del percorso. I sentieri sterrati e naturali sono generalmente in buone condizioni ma necessiterebbero di controlli regolari per riparare danni causati da intemperie. I tratti argillosi possono essere difficili da percorrere e richiederebbero ispezioni frequenti per garantire la sicurezza, mentre le strade asfaltate e pavimentazioni in pietra necessiterebbero di interventi meno frequenti. Le aree boschive e i prati dovrebbero essere mantenuti liberi da vegetazione e ostacoli.

La segnaletica, fondamentale per l'orientamento e la sicurezza degli escursionisti, è aggiornata periodicamente con l'uso di stencil. La segnaletica verticale e orizzontale, come da Protocolli di intesa con i Comuni, dovrebbe essere di competenza delle Amministrazioni comunali.

L'associazione Passi Consapevoli-Cammino e Meditazione si occupa esclusivamente della segnaletica leggera e della promozione del percorso. La manutenzione vera e propria del cammino, inclusa la cura dei sentieri e delle infrastrutture viarie, è di competenza dei soggetti responsabili del terreno o delle infrastrutture.

Interesse prevalente del percorso (storico, culturale, spirituale, naturalistico, ambientale, turistico)

Interesse spirituale

Il Cammino della Magna Grecia nella provincia di Crotone offre un'esperienza spirituale che abbraccia sia il periodo precristiano, con la ricca eredità della filosofia della Magna Grecia, sia il periodo cristiano, evidenziato dalla presenza di varie aree attraversate dalla devozione religiosa. La Via dell'Asceta e la Via Sacra sono due percorsi principali che permettono ai pellegrini di immergersi nella spiritualità e nella contemplazione, offrendo momenti di silenzio, meditazione e preghiera. Questi percorsi integrano la ricerca della saggezza e della conoscenza propria della filosofia antica con la profonda devozione religiosa del cristianesimo, offrendo un'esperienza spirituale completa e arricchente per i viaggiatori.

Interesse Storico e Culturale

Il percorso attraversa aree ricche di storia e cultura, con numerosi borghi storici come Santa Severina, San Giovanni in Fiore, Crucoli, Umbriatico, Petilia Policastro, che offrono un patrimonio architettonico di grande valore. Questi borghi sono caratterizzati da edifici medievali, chiese antiche e strade lastricate, che permettono ai viaggiatori di immergersi nella storia e nelle tradizioni locali. Lungo il cammino si incontrano anche siti archeologici e testimonianze della Magna Grecia, che illustrano l'importanza storica di questa regione durante l'antichità.

Interesse Naturalistico

Oltre al valore storico e culturale, il cammino offre una forte componente naturalistica. I paesaggi variano dalle pianure costiere alle colline ondulate e alle montagne boscose, con una grande diversità di flora e fauna. Le aree boschive attraversate dal percorso, con foreste di querce, faggi e pinete, offrono un'esperienza immersiva nella natura incontaminata, ideale per gli amanti dell'escursionismo e della natura. I panorami mozzafiato dalle colline e crinali aggiungono un ulteriore elemento di attrattiva naturalistica. Importanti punti naturalistici si incontrano durante il percorso quali ad esempio i Diapiri Salini di Zinga, i Calanchi, la Sila e il fiume Neto.

Interesse Turistico

Il percorso attira anche un significativo interesse turistico, grazie alla combinazione di elementi storici, culturali e naturalistici. I viaggiatori possono godere di un'esperienza completa che unisce il piacere dell'escursionismo alla scoperta del patrimonio storico e culturale locale. La promozione del cammino da parte dell'associazione e la presenza di una segnaletica ben curata contribuiscono a rendere il percorso accessibile e attraente per i turisti, incentivando la scoperta delle bellezze della provincia di Crotone.

In sintesi, l'interesse prevalente del Cammino della Magna Grecia è di tipo spirituale, storico, culturale e naturalistico, con una significativa attrattiva turistica che rende il percorso un'esperienza completa e affascinante per chi desidera esplorare la ricchezza del patrimonio locale e la bellezza naturale della regione.

Eventuale attraversamento di terreni su fondo privato

Al momento non si rilevano attraversamenti di terreni su fondo privato.

Presenza di strade statali, regionali, provinciali, comunali e vicinali

Il Cammino della Magna Grecia nella provincia di Crotone è attraversato da diverse tipologie di strade che garantiscono l'accessibilità e connessioni rapide tra i principali centri abitati e punti di interesse lungo il percorso. Le strade provinciali collegano borghi e località minori, offrendo un contesto più tranquillo e panoramico. Le strade comunali facilitano il movimento all'interno dei borghi, mentre le strade vicinali attraversano aree rurali e offrono un'esperienza immersiva nella natura. Questo mix di infrastrutture rende il cammino facilmente accessibile e vario, adatto a diverse esigenze dei pellegrini.

Ricordiamo alcune delle strade statali e provinciale percorse o attraversate: SP52, SP23, SP 24(Crotone-Rocca di Neto-Santa Severina); SP20 (Crotone-Strongoli-Melissa); SP 16-SP53-SP12-SP7 Melissa-Cirò Marina; SP1-SP6-SP7 Crucoli-Perticaro; Perticaro-Casabona SP53; SP29 (Casabona -San Giovanni in Fiore); SP213 San Giovanni in Fiore-Caccuri; SS 107bis (Caccuri-Santa Severina); SP38 Santa Severina-Roccabernarda; SS 109-SP41 (Roccabernarda-Petilia Policastro-Mesoraca-Cutro); SP42 Cutro-San Leonardo; SP43 San Leonardo – Le Castella; SP 46 e SP 50 Le Castella – Capo Rizzuto Marinella; SP 49 Capo Colonna - Crotone

Soggetto preposto alla manutenzione della viabilità

Competenti per la viabilità sono i diversi soggetti competenti per le infrastrutture viarie attraversate.